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CIOCCO 2005 - Precisazione dell'Ufficio Stampa
01 aprile 2005

 

Sono Leo Todisco Grande, responsabile dell’Ufficio Stampa del 28° rally del Ciocco e Valle del Serchio. Scrivo in relazione all’articolo o alle riflessioni di Vittorio Caneva, apparse sul Vostro sito in data 16 marzo u.s., nella sezione dedicata, e incentrate sullo scorso rally del Ciocco.

Tutto questo perché l’articolo dell’opinionista sig. Caneva contiene varie, diciamo così, imprecisioni, alcune delle quali particolarmente gravi e lesive dell’immagine del 28° rally del Ciocco. Mi riferisco anzitutto al passaggio in cui, cito “alcuni spettatori o presunti tali hanno creato un rigagnolo sul finale dell’ultima prova, alcun ricognitori lo hanno segnato ma l’apripista invece non lo ha visto …”. Il sig. Caneva evidentemente ha dato credito a voci false ed infondate sull’episodio, senza preoccuparsi di verificare se ciò fosse vero o no, prima di riportarle. Verifica che invece hanno provveduto a fare Aci Sport, tramite Luciano Tedeschini, un Commissario Sportivo e personale dell’Organizzazione, con un sopralluogo immediato, via elicottero, sul tratto incriminato. Dove emergeva evidente, aldilà della presenza durante la speciale in quel tratto di due Commissari di percorso a vista, che il fatto della creazione del grosso rigagnolo è stato un evento naturale quanto improvviso. Non quindi un atto teppistico, mai verificatosi peraltro sulle strade garfagnine. Ed il sig. Caneva, che rimpiange spesso le gare di una volta, ci insegna che nei rally si deve essere pronti ad affrontare anche queste situazioni impreviste. Tanto è vero che gli stessi Navarra e Perego, da veri sportivi, non si sono neanche sognati di alimentare alcuna polemica. Inoltre Navarra, altra imprecisione nel testo del sig. Caneva, non ha azzoppato la signora a lato strada - anzi per meglio dire che passeggiava sull’esterno della curva - ma la ha soltanto sfiorata (dopo gli accertamenti doverosi, più che altro per lo spavento patito dalla signora, non è stata ricoverata in Ospedale neppure un minuto). Di avvilente ci sono dunque le considerazioni errate del sig. Caneva, che nella loro pesantezza potrebbero danneggiare ingiustamente una gara importante e di grande tradizione sportiva come il rally del Ciocco.

Per quanto riguarda le critiche alla struttura del rally del Ciocco 2005, vorrei ricordare che la gara è stata perfettamente conformata alle direttive in materia di prove del Cir emanate dalla Csai. Che piaccia o no al sig.Caneva. L’augurio è che lo zelante sig. Caneva diriga dunque i suoi strali anche sulle altre gare che compongono il Calendario Cir 2005, dato che sottostanno alle stesse norme (ricordandosi che le gare valide anche per il Campionato Europeo hanno una struttura diversa…). Vorrei ricordarle, tra l’altro, che lo scorso anno il rally del Ciocco è stato portato ad esempio da Csai e Aci Sport per gli standard di sicurezza. E che la gara di quest’anno è stata realizzata ricalcando esattamente tali misure di sicurezza, anzi potenziandole, data la presenza della neve ai bordi di molte speciali.

Vorrei sorvolare sulle osservazioni, certo non lusinghiere, sull’Hotel Il Ciocco. Ma non lo farò, per amor di verità. Confusione mi pare venga fatta dal sig. Caneva, piuttosto che dagli addetti alla ricezione. Pare strano che, visto che frequenta Il Ciocco “da sempre”, e che “da sempre” viene fatta confusione, che le camere sono “da sempre” troppo lontane (ci sono camere anche più vicine, basta prenotare per tempo…), che “ da sempre” deve trascinarsi i bagagli (in tutti questi anni non l’hanno mai informata che al Ciocco c’è personale preposto al trasporto dei bagagli?), il sig. Caneva non abbia provveduto a trovare una sistemazione alberghiera più consona in altro hotel. Evidentemente tutti questi “disagi” non sono poi cosi insopportabili, se li tollera da oltre 25 anni…
Chiudo qui il mio intervento, scusandomi per la sua lunghezza. Necessaria per ristabilire la verità delle cose.

Leo Todisco Grande