Antonino Corica, affiancato da Federico Tomasello sulla piccola Peugeot 106 di classe N2, per i colori della Scuderia Nebrodi Racing, ha vissuto una gara condizionata dai problemi tecnici. Nella gara di casa fa ancora più male, ma con tenacia hanno visto il traguardo
Il 22° Rally Tirreno Messina, la Finale Nazionale della Coppa Italia Rally 2025 sulle strade di casa e la possibilità di confrontarsi con tutti i migliori equipaggi della Coppa Rally di Zona. Lungo prove tecniche e bellissime, pur ricche di insidie, sugli asfalti tra i Peloritani e la costa tirrenica messinese: "Le Masse" e "Reginella" in notturna, "Peloritani", "Roccavaldina", "Rometta" e "Campo Italia" per oltre 80 chilometri contro il cronometro e gli avversari. La possibilità di correre abbracciati dal calore e dalla passione del pubblico siciliano, niente di più bello.
Tutto però, per l'equipaggio portacolori della Scuderia Nebrodi Racing formato da Antonino Corica e Federico Tomasello, in gara sulla piccola Peugeot 106 di classe N2, è andato storto, con tantissimi problemi tecnici che hanno condizionato il loro impegno. Nonostante tutto, animati da rabbia e tenacia infinita, sono riusciti a salire sulla pedana finale, nel centro di Messina.
Questo il racconto, pieno di amarezza, del pilota Antonino Carico a qualche giorno dall'ultimo impegno stagionale:
"Solo a distanza di una settimana trovo le parole per descrivere il nostro Rally Tirreno Messina: una gara condizionata, dall'inizio alla fine, dai problemi. Con tanta rabbia che ci ha accompagnati in questi due giorni di gara. Sabato mattina, ancora prima delle verifiche, un problema al cambio ci stava costringendo a dare forfait ma, grazie al miracolo di Calogero Lombardo e tutta la Blueproject Motorsport, siamo riusciti a prendere il via. Siamo partiti bene il sabato, pur senza il motorino d'avviamento. La domenica, sul primo giro di prove, ho azzardato una scelta di gomme, completamente sbagliata. Poi, nella terza prova, giunti al famoso salto, si è rotto il bullone del supporto del cambio. Tornati in assistenza e risolta una parte di problemi, siamo ripartiti per il secondo giro di prove e nella "Peloritani" si è rotto il cavo del acceleratore. Avevo così tanta rabbia in corpo che l'unico obiettivo era riuscire ad arrivare sulla pedana finale, e così è stato. Abbiamo percorso due speciali con l'acceleratore a mano poi, in assistenza, abbiamo risolto anche questo inconveniente. Siamo ripartiti per il giro finale di prove e, subito dopo i primi chilometri della "Roccavaldina", abbiamo avuto un altro problema al cambio che ci ha costretti ad arrivare in Piazza Duomo con sole due marce. Al di là della sfortuna e della rabbia vorrei ringraziare il mio navigatore, Federico Tomasello, che ha resistito fino alla fine, credendo in me e supportandomi sempre. Poi la mia ragazza per il sostegno continuo così come la mia famiglia che mi dà forza anche nei momenti difficili. Il mio gruppo EUSAI, tutti gli equipaggi presenti nella nostra classe, la N2, che ci hanno aiutati e supportati e, non per ultima, la Asd Top Competition per aver organizzato una Finale di Coppa Italia Rally emozionante e davvero bella. Nonostante tutto non molliamo, ci vediamo alla prossima!"