11° Tuscan Rewind, il rally più discusso

logo tuscan2020Non è stato un anno facile il 2020. Naturalmente in primis per noi cittadini, ovviamente, ma parliamo adesso di rally, di secondaria importanza chiaramente rispetto alla pandemia globale mondiale ed italiana nello specifico.

Al primo “spiraglio” che la curva del contagio ha consentito, la Federazione ha inserito un calendario di sette gare, parliamo di Campionato Italiano Rally, tutto sommato dignitoso, anche se i pochi chilometri di prove speciale ed i tanti iscritti, hanno reso lo svolgimento delle gare veramente impegnativo, compreso lo stretto rispetto dei protocolli sanitari e la grave mancanza – forzata – di una delle componenti fondamentali del rally, il pubblico a bordo strada (“bordo” si fa per dire naturalmente perché il pubblico deve sempre rimanere in zona di sicurezza).

Siamo così arrivati all’ultima gara, come sempre negli ultimi la più importante per l’aggiudicazione del titolo, che si disputa proprio nel periodo peggiore dell’emergenza sanitaria, quello della risalita dei contagi: naturale quindi il tam-tam dei social che si domanda se il rally si organizza, si disputa, forse si, forse no. Nella realtà però l’organizzazione del Tuscan Rewind non ha mai avuti dubbi e tentennamenti in merito ma ha sempre lavorato a testa bassa per l’organizzazione dell’evento, come d’altronde tutte le macchine organizzative delle gare titolate di questa sfortunata stagione.

Ed eccoci allora qui, pur se in zona rossa ma confortati dalla normativa in vigore che permette comunque lo svolgimento degli eventi sportivi a carattere nazionale, ad interrogarci solamente su chi sarà il campione italiano 2020 nella speranza che quando finalmente il livello della pandemia sarà scesa a livelli trascurabili, perché prima o poi succederà, gli appassionati del rally “perdonino” il loro sport preferito da averli confinati davanti ad un monitor o uno smartphone, e ritornino a calcare i prati fangosi e le tribune naturali per fare sentire il loro calore ai piloti.