Il pilota di Castelnuovo del Garda, griffato New Star 3, vince il confronto con una delle edizioni più dure della classica friulana.
Bussolengo (VR), 02 Settembre 2025 – Quando si presenta al via con la sua Fiat Seicento Sporting Abarth è consapevole del fatto che, nella gran parte dei casi, la vittoria in gruppo RC6N ed in classe A0 è già matematicamente acquisita ma non è questo il motivo che spinge Francesco Girardi ad indossare tuta, casco, guanti e scarpette prima di entrare in gara.
Il pilota di Castelnuovo del Garda, in coppia con la figlia Veronica, tornava al volante della piccola della casa torinese dopo un anno di assenza dall'ultima apparizione, prendendo il via di un Rally Piancavallo che, valevole per il Trofeo Italiano Rally e per la Coppa Rally ACI Sport di quinta zona a coefficiente 1,5, ha messo in scena una delle sue edizioni più dure di sempre.
Pioggia, fango e pure la nebbia non hanno piegato la determinazione del portacolori di New Star 3, bravo a risalire dalla posizione centootto, al termine della prima speciale del Venerdì, sino alla ottantanove di fine Sabato, recuperando ben diciannove piazze nella generale.
"Ero fermo esattamente dallo scorso Piancavallo" – racconta Girardi – "e questa è stata la mia quarta partecipazione consecutiva a questo evento. Corro per divertirmi e scelgo le gare che più mi piacciono, sia per le strade che per il contesto culinario. Questa edizione del Piancavallo è stata incredibile sul fronte meteo e noi, avendo la più piccolina del lotto, dobbiamo adattarci a quello che i big decidono, in termini di traiettorie. Di positivo c'è che abbiamo sempre trovato acqua per terra, tranne sull'ultima prova e mezza, quindi abbiamo avuto condizioni abbastanza costanti. Il risultato conta poco, non mi strappo i capelli che non ho per rosicchiare decimi. Vivo questa passione con tutta la mia famiglia, accettando con il sorriso qualsiasi risultato arrivi."
Una passione, quella di Girardi, nata ufficialmente nel 1992, anno della sua prima licenza, ma che trova fondamento in un legame più profondo con lo staff della scuderia di Bussolengo.
"Conosco Anna, Stefano e Daniele dagli anni ottanta" – aggiunge Girardi – "e mi ricordo quando guidavo per loro la bisarca. Ci lega un'amicizia che dura da una vita o quasi. Lasciare la mia Seicento nelle mani di Ivano e del giovane Andrea, sul fronte assistenza mentre per il resto me la curo come fosse una figlia, è naturale e lo faccio ad occhi chiusi. Sono speciali."