Incontrato a Cavaso del Tomba durante la festa con i tifosi
I festeggiamenti per il quinto titolo tricolore di Giandomenico Basso a Cavaso del Tomba sono stati anche l'occasione ideale per incontrarlo con calma e ripercorrere una stagione straordinaria.
In un clima disteso, davanti ai suoi tifosi, il campione trevigiano ha analizzato il Campionato Italiano 2025, il livello della competizione, il suo percorso internazionale e le prospettive future.
[ Intervista a cura di Gianluca Nataloni ]
Giandomenico, innanzitutto complimenti: si festeggia questo quinto titolo. Iniziamo con un riepilogo della stagione. Com'è stato questo Campionato Italiano Assoluto Rally 2025?
Giandomenico Basso: È stata per noi una stagione straordinaria, combattuta, voluta con grande determinazione e, credo, anche con molta disciplina da parte nostra. Quando inizi un campionato la speranza è sempre quella di vincere, naturalmente. Abbiamo iniziato bene, è vero, con il Ciocco, con un debutto e un ritorno sulla Škoda vincente.
Poi è stato un continuo scambio di vittorie tra me e Andrea Crugnola, senza però dimenticare tutti gli altri piloti che erano attaccatissimi: bastava una piccola sbavatura per ritrovarsi quarto o quinto in pochissimo. Il livello è stato davvero molto alto, non solo nostro e di Andrea, ma anche degli altri, che erano incredibilmente veloci.
È stato uno dei campionati più belli proprio perché combattuto fino alla fine, contro un pilota forte come Andrea. A essere sincero non mi sono allenato diversamente dagli altri anni, però in macchina avevo una determinazione particolare: volevo davvero cercare di portare a casa questo quinto tricolore.
Hai parlato di un livello molto alto, ma tu sei stato davanti a tutti anche al Rally di Roma Capitale, valido per l'Europeo. Come giudichi quella gara? Quest'anno lì hai fatto davvero un passo avanti.
Giandomenico Basso: È una gara che ci piace e dove solitamente andiamo forte. Lì ho degli stimoli in più, perché incontrare di nuovo gli amici dell'Europeo e anche piloti nuovi è sempre una motivazione importante. La mia storia è quella di un pilota che arriva da campionati internazionali e, quando ho potuto, sono andato all'estero proprio perché è sempre bello misurarsi anche con gli stranieri.
Quella gara, per me, valeva quasi quanto un tricolore. Non l'ho detto a caso: era davvero così. E poi è arrivato anche il titolo italiano, quindi sono stato doppiamente contento.
[foto Acisport]
Sei uno dei pochi piloti italiani ad aver corso stabilmente a livello europeo, anche come pilota ufficiale. Cos'è stata la tua marcia in più? Erano altri tempi o si può fare ancora oggi?
Giandomenico Basso: Si può fare anche oggi, si può cercare di farlo. Non parlerei di "altri tempi", perché ogni periodo ha le sue sfide, i suoi avversari e le sue macchine. La competizione c'è sempre: c'è sempre uno che vince e uno che arriva secondo.
Credo che la differenza l'abbiano fatta l'esperienza e il coraggio di allontanarsi subito dall'Italia per raccogliere esperienza su gare più lunghe e veloci. In Italia impari molto perché le strade sono tecniche, ma la velocità vera la cerchi all'estero. Quando impari a guidare su prove speciali veloci e lunghe, poi qui tutto diventa più facile.
Tu sei cresciuto attraverso i trofei, che sono molto formativi. Cosa può dare in più un trofeo a un giovane che vuole crescere?
Giandomenico Basso: Io ho scelto il trofeo perché, come oggi, anche allora non era facile correre. Il trofeo ti permette di misurarti ad armi pari, con macchine uguali. Una volta, nel Trofeo 500, si estraevano addirittura le centraline: questo dà l'idea del livello di parità.
Inoltre c'erano premi in denaro che potevi reinvestire per continuare a correre. È una cosa molto positiva. E poi ci sono anche i trofei all'estero, che rappresentano uno stimolo in più per andare a fare esperienza fuori.
Chiudiamo con il ritorno della Lancia: il trofeo Rally4, la Rally6 e la Rally2 che debutterà il prossimo anno. Come vedi questo rientro?
Giandomenico Basso: È positivo per gli appassionati, per l'indotto, per tutti. Avere il rientro di una Casa, o di qualsiasi costruttore, è importantissimo. In questo momento non ci sono tanti costruttori nemmeno nel Mondiale, quindi è tutto oro che cola.
Spero di vedere tanti piloti Lancia, ma spero anche che nei prossimi anni entrino nuovi costruttori: sarebbe molto importante per il futuro.
Che consiglio daresti a un giovane che sogna di diventare il "nuovo Giandomenico Basso"?
Giandomenico Basso: Non è facile oggi, ma non lo era nemmeno una volta. Il consiglio è di fare esperienza e di non voler tutto subito. Oggi siamo abituati a pretendere risultati immediati, ma serve pazienza.
Bisogna fare gavetta, magari con macchine più piccole, senza voler salire subito su vetture importanti. Partecipare a un trofeo, correre tanto, fare esperienza su gare nuove. Poi, se sei fortunato, arriverà anche la possibilità di guidare macchine di alto livello.
L'ultima domanda, quella che tutti si fanno è: cosa farà Giandomenico Basso nel 2026?
Giandomenico Basso: Per il prossimo anno il mio pensiero, e non lo nascondo, era quello di fare un piccolo passo indietro e di non rifare il Campionato Italiano, ma scegliere alcune gare, magari anche a livello internazionale. Al momento, però, questo non trova pieno riscontro con sponsor e team, che vorrebbero invece puntare di nuovo al campionato o correre comunque per inseguire un titolo.
Adesso ci prenderemo un po' di tempo per riposare. Io starò un po' tranquillo a casa, mi godrò ancora qualche festa con amici, sponsor e partner, e poi decideremo. In questo momento non c'è fretta.