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20 settembre 2004

Una stanza semibuia, molto fumo, l’orologio a pendolo picchiava lentamente le tre, le tre del mattino, attorno al tavolo del consiglio supremo c’erano ancora tutti, chi giocherellava con la penna, chi accartocciava i resti del pacchetto di sigarette chi semiaddormentato ascoltava le parole ormai roche dell’esponente di turno.

"“Signori! Prendo atto ed espongo alla signoria Vostra che non abbiamo capito un Kaiser, con tutto rispetto per re Guglielmo II”.
“Oggettivamente mi sento di proferire che la formula mille piste …”
“Non azzardarti a nominarla per carità” Sobbalzava il presidente sulla sedia risvegliandosi da un torpore che sembrava irreversibile.
“Il primo che mi nomina quella immonda idea di quel tonto con la camicia blu lo faccio salire in auto con Freddy Loix e lo mando giù per il Langan… C’è gente ancora in giro per la Nuova Zelanda, altro che nuovi rally, ci hanno preso per il culo in tutto l’universo…SHUT-UP”
Il silenzio regnò per alcuni minuti fino a quando l’esponente della Zambia chiese la parola.
“Mi rendo conto eccellenza che detta formula è stata una schifezza e mi rendo anche conto che in una terra rallysticamente evoluta come quella del paese che qui rappresento, detta formula che non nomino per non incorrere nelle Vostre ire possa essere applicata per i rally-sprint o per la sagra del vin bianco o al massimo all’adunata degli alpini, ma insisto anche supportato dai miei colleghi che è ASSOLUTAMENTE necessario modificare la tipologia del campionato del mondo.
Abbiamo troppi piloti e troppe case, dobbiamo assolutamente fare qualcosa.
Perché dobbiamo far correre per esempio tre macchine ?
Ma lo sa Signor Presidente che è pericoloso ?
Al massimo potremmo fare in modo che chi si ritira può rientrare in gara prendendo una ridicola penalità pari ad una foratura e così ricicliamo un pilota per tutta la gara evitando di pagarne un altro tanto gli spettatori non capiscono niente, che ne pensa ?
E poi Signor Presidente… ha mai visto quanti meccanici in giro ? Ma lo sa che mangiano anche due volte al giorno?”
Il presidente risvegliatosi del tutto dal torpore che lo aveva ormai sopraffatto ascoltava attentamente.
“In effetti il meccanico che mangia due volte è una cosa assolutamente da evitare i costi potrebbero lievitare fino ad impazzire mettendo a repentaglio la nostra idea di alternare il campionato del mondo alla messa del fanciullo che si celebra ogni domenica, quindi propongo e approvo di mettere ai meccanici un marchio a fuoco sulla schiena in modo da poterli riconoscere facilmente e di non superare il numero di quattro per macchina, così imparano… a cambiare un cambio in 25 minuti.”

L’applauso fu scrosciante e rimbombò per lunghi minuti nell’immenso palazzo.

“Signor Presidente, “ Ora era l’esponente del Burundi che prendeva la parola.
“Volevo richiamare la Vostra attenzione sulla questione spinosa dei ricognitori, quei pazzi scatenati che passano come dei folli prima della prova e poi mandano le correzioni delle note ai piloti, permettendo a quest’ultimi di non uccidersi in prova speciale.”
“Come Lei sa un ricognitore può costare anche 50.000 Euro all’anno alla casa che li fa lavorare, tra stipendio (misero) e rimborsi spese. Io propongo di ABOLIRE questa ignobile spesa in modo che il vero rischio padroneggi la specialità, i piloti devono essere paragonati ad indomiti cavalieri che sfidano la morte (tanto anche se muoiono si rimpiazzano subito) testando nuove tecnologie di resistenza passiva delle vetture, contro alberi, parapetti, rocce… Non può avere idea Signor Presidente quanto possa giovare ad un costruttore mostrare su tutti i giornali la propria vettura accartocciata contro un albero, vettura per la quale si investono soldi a palate far vedere quanto sia robusta all’impatto contro un albero è in questo modo che attireremo i costruttori, mi creda”
Il presidente aveva gli occhi lucidi dalla gioia, i suoi collaboratori stavano piano piano rivelandogli la vera strada per cambiare la specialità.
“Bravi… Bravi” Ripeteva con entusiasmo.
“Signor Presidente! Chiedo la parola”
“Io avrei un’idea per risparmiare ancora dei bei soldi”
“Prego esponga pure…”
“Ha presente Signor Presidente quel salame che sta di fianco al pilota a fare non so che ?”
“Ecco io avrei pensato con il dovuto modo di lasciarlo a casa, i vantaggi sarebbero enormi, meno peso, nessuno che si fa male se si sbatte a destra, stipendio risparmiato oltre che a voli e rimborsi spese e rotture di zebedei ai service park dove a costoro non va mai bene niente”
“Eh no, qui caro amico la faccenda è un po’ più complessa, non possiamo farlo perché altrimenti i piloti si perdono in giro per il mondo…non sanno nemmeno dov’è l’albergo”
“Beh ma almeno un risparmio lo possiamo fare, non mettiamo più il loro nome sul vetro con i seguenti vantaggi:
1) Risparmio di lettere adesive e di relativo materiale.
2) Nel giro di pochi anni nessuno saprà chi sono per cui quando verranno a battere cassa si potrà sempre dire: “Soldi ? Tu ? Ma scusa… chi sei”
3) Possiamo rilanciare l’immagine del pilota creandone un personaggio, a tal proposito abbiamo gente come Hirvonen che possono fare il caso, belli affabili, veloci, il pubblico impazzirà per loro, saranno la nostra risposta al motociclismo e al loro Valentino Rossi.”

“Approvato, Approvato” Urlava il presidente “Bravi che idea!”

“E poi …. Signori colleghi e Signor Presidente” Continuava imperterrito schiarendosi la voce.
“E poi … IL CALENDARIO.
Si signori dobbiamo AGEVOLARE i costruttori, dobbiamo inserire altre 25-30 gare alle 16 già esistenti. Solo così abbatteremo definitivamente i costi e permetteremo di ammortizzare i camion nel dovuto modo, inoltre faremo la dovuta concorrenza alla parrocchia sotto casa impedendo alla gente di andare alla messa del fanciullo e li costringeremo a guardare la TV.”
Guardate qui” urlava eccitato puntando il dito sulla grande carta geografica appesa al muro.
Che c’è scritto qui?”
“M.E.S.S.ICO” Urlava sillabando le lettere. “BENE SIGNORI…. Ora guardate qui” diceva spostandosi dal lato opposto della carta “ E qui cosa c’è scritto” NUOVA Zelanda…. Bene signori… Calcolando che il mondo è rotondo è come se chiudessimo la carta unendo i due lati… Per cui Il Messico e la Nuova Zelanda sono ad un passo l’uno dall’altro e quindi concludo che è DEMENZIALE fare il Messico e Poi l’Argentina ma dobbiamo fare il MESSICO e poi la Nuova Zelanda SONO PIU’ vicine, inutile buttare soldi per inutili viaggi turistici”
“Dobbiamo obbligare le case ad avere almeno DUE se non TRE team che girano il mondo dobbiamo OBBLIGARE quei dementi che partecipano al PWRC ad avere almeno due vetture e dobbiamo obbligarli a fare tutte le gare altrimenti propongo di restaurare quell’aggeggio che abbiamo in cantina da qualche anno molto in voga durante la rivoluzione francese e tagliare loro la testolina.”
“Ottimo ottimo” Urlava il presidente…
“Avete visto come abbiamo organizzato la Formula Uno ? Ditemi che non è uno spettacolo ? Pensate che da quando abbiamo organizzato in questo geniale modo i Gran Premi le azioni del Valium e di altri sonniferi sono crollate in borsa e le nascite sono aumentate del 12% ... Non è fantastico ?
Piloti di prim’ordine, macchine molto competitive tra loro e soprattutto… il segreto della formula vincente… 25 meccanici per fare benzinaaaaaaa ! Questo è sport.”
“Dobbiamo fare lo stesso con i rally, e qui siamo anche facilitati, perché le gare vengono trasmesse a tarda ora e….. ZAC il gioco è fatto”

La tenda che si era leggermente scostata ritornò al suo posto, lasciando la scena così com’era e l’ombra che aveva assistito a tutta la scena con un piccolo e goffo balzello saltò a terra. Riprese il piccolo pechinese che aveva atteso pazientemente il padrone e tornò a passeggiare lungo la Senna in cui si rifletteva una stupenda luna d’argento.

Una lacrima solcava la sua guancia mentre il piccolo cagnolino lo guardava ballonzolando, i ricordi ingialliti e schiacciati dal tempo in fondo alla sua memoria improvvisamente rivivevano, le bianche sfide sul Turini , la sottile e fastidiosa polvere della Savana africana, gli eterni rally di una volta riapparivano improvvisamente come un fuoco quasi spento su cui si getta della benzina e ancora… assistenze impossibili fatte da meccanici onnipotenti, i fuochi delle migliaia di spettatori accampati che la luce dei fari scovava dappertutto, risentiva perfino la puzza di benzina e di freni come se fosse adesso nell’abitacolo. Ora la lacrima era diventata un pianto sommesso senza fine, una rabbia sommersa che usciva pian piano dai suoi occhi stanchi ed arrossati, si appoggiò dolcemente sul parapetto e guardando lontano verso quei ricordi mormorò piano.

“Addio Rally…”