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22 maggio 2004

La notizia è di quelle che ti rompono lo stomaco, polverizzano i succhi gastrici, sconvolgono la mente.

Secondo fonti piuttosto attendibili, a fine anno la Peugeot lascerebbe i rally.
La politica distruttiva della FIA inizia ad avere i suoi risultati e a nulla valgono le scuse di Mr. Metha che candidamente davanti a tutti dichiara “Sorry… non abbiamo capito un Kaiser”; tanto non è sicuramente lui a comandare la baracca.

Fatto sta che se perdessimo la Peugeot e la Ford, che già si è iscritta al WRC 2004 per miracolo, resterebbero solo la Subaru del sig. Richards e la Citroen del Sig. Frequelin, tra l’altro come possiamo ricordare grande artefice della spaccatura tra i costruttori nei confronti della FIA durante la battaglia contro le nuove regole ora entrate spietatamente in vigore.

Se restassero solo due costruttori con due piloti avremmo finalmente quello che le leve del potere si proponevano da tempo, il medioevo, la morte della specialità.

Invano ho urlato su queste righe che il concetto mille piste era demenziale ma alcuni organizzatori, molto vicini alle sedie centrali hanno voluto dimostrare che era fattibile nonostante la palese difficoltà logistica, ubriacando i piloti in una giostra ingestibile sotto tutti i punti di vista, invano ho urlato che le gare erano troppe e la nave arrivata a Cipro per miracolo lo dimostra, invano ho urlato che le macchine costano troppo e che non danno la possibilità a nessuno di gestirle come si deve, invano ho urlato che i piloti devono essere tre per casa dei quali uno giovane uscito dal super 1,6 per dare lustro a questo campionato secondario che dovrebbe garantire il ricambio…

Ma è possibile che non si capisca niente ? E’ concepibile che si facciano degli errori così madornali oppure siamo in malafede? Qualcuno vuole che facciamo la fine dell’EuroTurismo, della Formula 3000, dei Raid e di tutte le altre specialità inghiottite dal buco nero della Formula uno distrutte su misura per favorire la regina della specialità che si è risvegliata improvvisamente a corto di idee e di soldi ?

Questa è purtroppo la realtà. I nostri soldi vengono dai budget della pubblicità, perché le case devono vendere macchine, quindi si deve ricercare lo spettacolo e non la tecnologia.

Se le macchine costassero 150.000 euro invece di un milione e mezzo lo spettacolo ne gioverebbe e le macchine in grado di vincere sarebbero molte e non tre come adesso, squadre satelliti come Bozian e la Grifone potrebbero vincere le gare con piloti magari emergenti invece di fare i tempi dei gruppi N come adesso, il risparmio sarebbe concreto.

Perché nessuno capisce questo ? Perché ci hanno inculcato dal 1994 che bisogna cambiare tutto per andare in TV e poi la Tv non esiste? Perché nell’ottica del risparmio si manda a casa il terzo pilota con relativi meccanici, si mandano a casa i ricognitori e poi si mettono due gare in più in calendario ?

Ma che risparmio c’è stato con questa modifica ? Chiedete cosa costa una macchina per una gara e poi vedrete che cosa si risparmia…
Qui ci sono lotte di potere molto forti, qui ci sono interessi interiori molto forti, qui però nessuno fa l’interesse della specialità, ognuno guarda la propria sedia e i propri interessi.

Bravi complimenti! Grazie per volerci bene.

La specialità muore e i suoi assassini si sono arricchiti sedendo sui sedili sudati delle vetture che una volta erano la leggenda della specialità, proprio loro stanno assassinando quel figlio che avrebbe dovuto portare avanti l’azienda del padre faticosamente costruita a suon di sacrifici, che vergogna….

Chiudiamoci gli occhi e sogniamo che tutto questo sia un terribile brutto incubo, tappiamoci il naso e speriamo che il puzzo passi presto, tappiamoci le orecchie per non sentire le più orrende cavolate frutto di menti contorte e compriamoci una bella scorta di video-cassette con le immagini delle corse, quelle vere, lasciamo il loro business a vendere cappellini e zucchero filato nei service-park ad organizzare cacce al tesoro dove i regolamenti sono talmente complicati che nemmeno loro li sanno, se tutto è andato bene per 30 anni perché lo volete cambiare proprio adesso?

foto Massimo Bettiol