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24 febbraio 2004

Ho un amico che ogni qualvolta si trova ad avere una relazione con una ragazza pensa bene di piazzare una telecamera e di filmare l’accaduto, la sua cineteca è ormai ben


 fornita ma non c’è verso di vedere nessuna delle cassette registrate. “Le tengo per me e quando ne ho voglia me le riguardo” . Chi può dargli torto, se non la sfortunata ragazza, moglie o mamma che è con lui ignara protagonista del filmato?

Lo scorso anno nel mondiale Gruppo N successe un fatto molto curioso. Al Rally di Svezia ci fu una riunione in cui la ISC chiese a tutti i partecipanti una tassa di 5.500 Euro per dei servizi che comprendevano anche le riprese televisive che sarebbero andate poi in onda in 180 paesi con uno spazio apposito sul Gruppo N nel mondiale.
Metà dei partecipanti si rifiutarono di aderire al programma, chi perché non era assolutamente interessato e chi perché la spesa non rientrava nel budget. La ISC intrepida proseguì e come ritorsione vietò l’uso di telecamere a bordo delle vetture che non avevano aderito all’iniziativa, provocando malumori di non poco conto.
I piloti che non avevano aderito al programma e che avevano degli impegni con gli sponsor dovettero tutti aderire, con il risultato di non vedere mai una propria immagine nei servizi che andavano in onda nei famosi 180 paesi, anche perché questi paesi erano per gran parte paesi del terzo mondo, dove forse non esistono nemmeno le televisioni.

Noi italiani siamo sempre stati famosi nel mondo per le invenzioni, ma ora mi sembra che stiamo divenendo famosi per scimmiottare gli altri. Non c’è norma complicata, antipopolare e soprattutto inutile che non venga ad arte inserita nei nostri regolamenti.  Abbiamo iniziato con le ricognizioni e sotto un certo punto di vista una regolamentazione ci voleva, ma come al solito si è esagerato, però io mi chiedo: perché chi fa le leggi poi non si occupa di farle rispettare? Perché tutti ammettono pubblicamente di provare le gare fuori regola e NESSUNO fa nulla?

Una settimana fa sono andato a vedere alcune prove del TTT per rendermi conto di come fosse la situazione del fondo in vista poi dell’utilizzazione dei pneumatici e con mio stupore ho notato che tutti i tagli erano calpestati di recente. Forse gli abitanti di Ulignano e Palagione girano in traiettoria e qualcuno anche con le gomme da terra? Mah. Comunque di fatto chi fa le leggi non si occupa di farle rispettare e allora a che serve farle?  A che serve creare un ambiente da sacra inquisizione se poi tutti fingono di non vedere….

Un organizzatore che interpellai tempo fa mi disse “ A me non conviene andare nelle prove a rompere le tasche a chi prova, perché se ne prendo qualcuno perdo dei clienti, perché poi non si iscrivono al rally”  Stiamo marciando di pari passo col mondiale scimmiottando le cose peggiori di questo, iscrizioni anticipate, poi però se qualcuno vuole iscriversi anche dopo lo faccia pure, diritti televisivi, tanto poi facciamo vedere chi paga o chi è simpatico a noi, ma intanto se Bepi vuol far vedere alla morosa che faccia fa mentre guida, prima deve passare da noi…..

A me fa ridere perché se tanto mi da tanto avranno al massimo 5-6 telecamere da piazzare… e gli altri? Gli altri niente anche perché magari qualcuno potrebbe riprendere qualcosa che non va bene e poi creare dei problemi a qualcuno in caso di incidente. Magari da un camera car si possono vedere le disposizioni del pubblico, o magari dei commissari o le pietruzze che qualcuno si diletta far attraversare la strada nei momenti cruciali del campionato…. Tutte cose che vanno CENSURATE. Impedendo a Bepi di montare la telecamera.

Signori miei stiamo ESAGERANDO di brutto, ricordate che sono i Bepi che tengono in piedi l’ACI l’ACIsport e la CSAI…
Cerchiamo di mantenere la calma e di renderci conto che i rally non sono le follie che si stanno a tutti i costi escogitando ma sono una realtà storica che va mantenuta e MIGLIORATA per primo nella sicurezza (che non si fa purtroppo coi camera car) per secondo con il ricambio generazionale fatto di piloti e addetti ai lavori VALIDI. In altre parole, invece di varare mille normative burocratiche di sana inutilità, cerchiamo di evitare che una vettura esca di strada uccidendo qualcuno come purtroppo è successo, cerchiamo di vedere che gli elicotteri abbiano sempre a bordo personale addetto alla rianimazione e non semplici curiosi o invitati speciali.

Cerchiamo di formare dei piloti validi, dei meccanici validi dei commissari validi che ricambino generazionalmente i poveri grigioni che ci sono in giro e che stanno in piedi nonostante l’età solo per la grande passione e nel ricordo di quello che i rally sono stati e non di quello che sono diventati. Tiriamo fuori dei soldi per i giovani, per formarli e per avere qualcuno che ci rappresenti ad alto livello. Stiamo aspettando che nevichi nel deserto signori miei, intanto la cosa più importante è la scadenza della tuta ignifuga, dei calzini del sottocasco, dell’etichetta rossa piuttosto che verde.

Mi fa ridere nel sentire che molti invocano la Fiat come la salvezza del rallysmo italiano. “Ah se tornasse la Fiat avremmo un sacco di piloti italiani nel mondiale”  Ma che ridere, che ridere e che ridere. In Finlandia quante case automobilistiche hanno? Ma sapete che la Fiat nella sua storia ha fatto correre di tutto tranne italiani?

Questa è una scusa bella e buona per tenere la testa sotto la sabbia, per mostrare dei muscoli che sono dei muscoli di debolezza e di paura. Non credo nell’incapacità di certa gente, ma credo che costoro abbiano le idee leggermente confuse. Non credo che questa gente non ami questo sport, ma credo che dovrebbero lasciar da parte le lotte interne di sopravvivenza per il bene dello sport che li ha eletti.

In fin dei conti il rallysmo è fatto di 10.000 Bepi che la domenica si scatenano lungo le strade partecipando per lo più con enormi sacrifici a gare di tutti i generi, perché dobbiamo togliere loro anche le più piccole soddisfazioni impedendo di mostrare ai colleghi di lavoro e ai pochi eroici finanziatori la loro faccia mentre guidano?

foto Massimo Bettiol