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07 febbraio 2004

Le ricognizioni della Svezia hanno dimostrato, qualora qualcuno ne avesse ancora dei dubbi che l’idea 1.000 piste nel mondiale è inattuabile.


 E’ bastato un rialzo della temperatura per rendere le prove svedesi un misto di ghiaccio e fango che ha messo in crisi tutti quanti. Auto fuori strada, macchine impantanate, prove bloccate per lungo tempo. Se questo succedesse, e potrebbe succedere durante le ricognizioni 1.000 piste, salterebbe l’intera tappa del Rally.

D’altronde avevo già stigmatizzato questo problema in un mio intervento precedente, e quasi ci fosse un filo diretto con la FIA, improvvisamente (con un ritardo ingiustificabile comunque) si stabilisce che quest’anno gli organizzatori hanno la facoltà di decidere se attuare l’arguto sistema oppure restare al tradizionale... dal prossimo anno in ogni caso, via tutto. Mi chiedo allora a cosa sia servito introdurlo contro il parere di tutti.

Comunque tutti sono capaci di criticare e tutti sono bravi a dire: “questo è sbagliato e non si deve fare”, però nessuno propone mai delle alternative valide.  Il mercato dell’auto ha subito un forte rallentamento negli ultimissimi anni con punte anche di -30% quindi si desume che i budget per mantenere le squadre ufficiali siano notevolmente diminuiti, e fin qui nessuno può eccepire, però per il progresso della specialità nell'ottica di un grande risparmio si mettono due gare in più nel campionato. A chi servono se non ad aumentare i costi dei team impegnati ed obbligati a partecipare a tutte le gare? Il mondiale per essere gestibile non dovrebbe superare le 12 gare, l’ideale sarebbero 10. Quali eliminare?
Facilissimo, le peggiori e le più pericolose, è inutile correre in zone dove non ci sono le strade adeguate. Uno dei criteri di valutazione più importante invece pare sia l’ubicazione e l’ampiezza del Parco assistenza, le strade vengono in secondo piano e in terzo piano la capacità dell’organizzatore a gestire la gara.

Non è ammissibile che a Montecarlo si annullino TRE prove speciali dopo che lo scorso anno era successa la stessa cosa e per gli stessi motivi, non si può correre a Cipro perché la gara è una pista per carri armati, la Germania ha delle strade inadeguate ad un mondiale, il Giappone, new entry, pare sia una gara pazzesca. Bene, perché non rilanciamo il campionato europeo con 10 gare fatte bene e teniamo il mondiale come un vero mondiale? Le gare hanno uno spreco di tempo enorme che avviene andando avanti e indietro dal Service Park. Perché non facciamo 100 km. senza assistenza mettendo solo benzina e permettendo due scorte a bordo delle WRC?

Eliminiamo quell’orrenda terza tappa della domenica e facciamo due tappe fatte bene il venerdì e il sabato, mantenendo lo stesso chilometraggio, con due giorni di ricognizioni: il lunedì e martedì con orari regolamentati e passaggi liberi, è inutile stare lì col fucile, se uno necessita un passaggio in più su una prova lo faccia pure, ne farà uno in meno in un’altra se vuole starci coi tempi, tanto poi col GPS sanno anche quando vai in bagno, perché ostinarsi nella sacra inquisizione per mandare a casa la gente alle 4 del pomeriggio?
Mercoledì farei lo shakedown, indispensabile per permettere ai piloti soprattutto quelli privati di prendere in mano la macchina.
Giovedì verifiche, partenza e superspeciale se prevista, è inutile pensare di fare tutto in un giorno, non è possibile, perché i rally hanno dei tempi diversi rispetto alle gare in pista, non c’è niente da fare e questo non si modifica in nessun modo, è inutile voler fare dei rally un Gran Premio di F1.
E’ inutile risparmiare un giorno a gara, per poi mettere due gare in più in un calendario già sovraffollato con dalle trasferte che picchiano duro sul budget.

Le vetture sono costosissime e costosissimo risulta anche poi farle funzionare senza avere dei vantaggi dal punto di vista dello spettacolo e della tecnologia. Inutile dire che bisogna tornare indietro ad un regolamento molto vicino a quello delle primissime WRC se non addirittura del gruppo A. Bisogna permettere alle case di avere vetture che costano poco e di lottare tra loro usando l’affidabilità e i piloti che vanno forte. Perché la corsa alla vittoria si deve restringere a soli tre piloti? Non è forse bello che un team privato come potrebbe essere ad esempio Bozian o la Grifone possa concorrere per vincere un rally? Non creerebbe questo posti di lavoro e quindi sviluppo della specialità? O forse qualcuno ha paura di perdere la fetta di polenta….

Questo è medioevo, abbiamo il re due o tre principi e tanti inquisitori, che fanno leggi a raffica senza pensare se poi queste potranno essere rispettate e alla fine come conseguenza, nessuno guarda all’interesse della specialità e di chi ci lavora.

Attualmente nel WRC grazie ai nuovi regolamenti abbiamo 3-4 piloti degni di tale nome, gli altri o sono dei ragazzini il cui valore è tutto da dimostrare o sono dei personaggi che tutti si chiedono che cosa ci facciano su una vettura al top, soprattutto guardando i tempi che fanno. Questo sarebbe spettacolo? No che non lo è… e in questo modo si allontanano le persone competenti e si abbassa il livello anche degli appassionati e degli addetti ai lavori.

A proposito di ragazzini, stiamo assistendo ad una lenta agonia del campionato Junior che si dibatte tra costi enormi e ritorni di immagine pressoché nulli. Il campione del mondo 2003 Tirabassi è sparito dalla circolazione, si ammette allora che non vale niente come pilota? Allora come mai ha vinto il mondiale? Perché non si fa una regola (visto che si continuano a fare regolamenti) di questo genere: La squadra che ingaggia un pilota proveniente dal campionato Junior può beneficiare dei punti che quest’ultimo porta per il mondiale marche, aumentati ad esempio di un coefficiente 1,5, questo incentiverebbe non poco la partecipazione al campionato Junior, cosa che servirebbe anche alla FIA all’ISC e a tutta la specialità, creando rincalzi di sicuro valore.

Perché gente come Ligato, Solà, Sthol, Galli si fanno un mazzo tremendo e poi arriva un Hirvonen qualunque e senza passare per i campionati minori entra in Subaru come seconda guida?  Questo sistema potrebbe essere introdotto anche in Italia, usando ad esempio il Trofeo Stilo. Sono anche e soprattutto i personaggi che fanno la popolarità dello sport. Se il motociclismo non avesse Rossi probabilmente sarebbe molto più in basso nel gradimento, basta vedere lo sci senza Tomba dov’è finito negli indici di ascolto.

Cari signori, cerchiamo di capire che molte cose non vanno perché si sta usando un sistema completamente sbagliato, bisogna investire per avere un ritorno e bisogna pensare che questo sport vive di pubblicità e di spettacolo, non di tecnologia.

Il WRC quest’anno ha perso Burns, McRae e Makinen e quest’ultimi sono stati rimpiazzati da Loix, nessuno ed Hirvonen, solo questo fa pensare molto sulla strategia di alcuni team che paiono più interessati a tirare i remi in barca e cacciare più soldi in tasca possibili che non a curare la vera e propria essenza per la quale le case li pagano cioè la pubblicità. Che pubblicità fa Loix alla Peugeot? Forse in Belgio vendono più macchine? Bravo ragazzo simpatico, educato ma mi spiace per lui è nel posto sbagliato, il pubblico non lo ama e lui non è nemmeno degno di legare le scarpe a Rovampera che è stato inspiegabilmente silurato per far posto a lui.

Abbiamo bisogno dei Solberg dei McRae gente eclettica che entusiasma e questi non arrivano a caso….. nascono e bisogna scovarli, pagarli, renderli famosi ed usarli per avere poi il ritorno della pubblicità che alla fine è quella che mantiene tutti. Dobbiamo anche renderci conto quale sia il prodotto che vendiamo, se vogliamo stabilirne un prezzo, ed in questo momento siamo fuori prezzo perché non competitivi con altri sport.

Quest’anno sarà un anno molto delicato e di grandi transizioni, potrebbero uscire due cose: o un rinsavimento ammettendo di aver scambiato lucciole per lanterne o l’inizio della fine della specialità……

foto Massimo Bettiol