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"La gara di casa, la corsa del cuore" Ma stavolta Daprà sarà solo spettatore

Dapra-Guglielmetti-San-Martino-2024-foto-Acisport

Forgiato anche dalla vittoria al Rallye San Martino 2024, il giovane astro di Roveré della Luna deve rinunciare a un possibile bis per gli impegni con i test del Wrc in Grecia, prossima tappa iridata a fine mese

San Martino di Castrozza (TN), 11 giugno 2025_ Si è già messo d'accordo con gli amici per assistere alla prova spettacolo "SMart cittadina" (2,97 km) di venerdì sera 20 giugno. Ma poi l'indomani prenderà un aereo per andare in Grecia dove domenica lo attendono i test con la Skoda Fabia RS per l'Acropoli di fine mese, tappa iridata che fa seguito alla sua splendida prima vittoria nel Wrc2, lo scorso weekend in Sardegna. Ecco spiegato il motivo per cui Roberto Daprà, cresciuto ai traversi da papà Matteo, deve rinunciare a un possibile bis sulle strade del Rallye San Martino, "la gara di casa, la corsa del cuore" per lui di Roveré della Luna, giovane astro del rallysmo italiano. Senza dimenticare i meriti del suo navigatore, il piacentino Luca Guglielmetti. "San Martino – confida Roberto – ce l'avevo in agenda, non volevo mancare, ma è una questione di priorità, la mia seconda stagione iridata impone delle scelte obbligate". Avevi già vinto l'Europeo 2023 tra le vetture Rally4 e Rally5, però il tuo primo e per ora unico successo assoluto è il San Martino 2024. Quindi deve avere un posto speciale nella tua carriera ancora in divenire, a 24 anni. "Ce l'ha eccome un posto speciale, tanto più che è il rally preferito da mio padre. Senza la sua rinuncia a correre l'anno scorso, non avrei avuto il supporto totale e fondamentale di Delta Rally per raggiungere la vetta". Quest'anno il San Martino propone le stesse prove ma in senso inverso. "Cambia nulla, rimangono splendide, selettive, spettacolari. E comunque l'ho fatto così nel 2021, con successione di Manghen, Val Malene e Gobbera". In tanti pensano che sia il Manghen la prova decisiva. "Dipende sempre da tanti fattori, le condizioni meteo variabili, situazioni di classifica, logorio del mezzo. Per me l'anno scorso è stata decisiva la Gobbera, una prova corta e veloce. A correre nel mondiale ci si abitua a tenere il ritmo più alto, bisogna sempre tenere giù il piede". Non resta che augurarci di averti al San Martino 2026: "Perché no, mai dire mai". E fare il tifo per te, un driver trentino che si mette in luce nel mondo!