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WRC, Latvala si confessa: "Ecco perché non ho mai vinto"

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Dopo aver trionfato da dirigente Toyota, il finlandese analizza cosa non ha funzionato nella sua carriera

Mentre la Toyota Gazoo Racing prosegue, tra alti e bassi, nei test della GR Yaris WRC Rally1, al debutto il prossimo gennaio a Montecarlo, il team manager Jari-Matti Latvala spiega il perché delle parole pronunciate al termine del Rally di Monza.

In quell'occasione, inebriato dalla gioia per le coppe costruttori e piloti appena conquistate, aveva sostenuto di aver capito il perché dei mancati successi al volante.

Ora, a distanza di qualche giorno, ha deciso di svelare ciò che ha compreso in Italia e nel resto del campionato.

"Quando correvo sbagliavo approccio. In particolare nelle ultime stagioni a disposizione", ha affermato al sito Dirtfish. "Desideravo talmente tanto laurearmi campione del mondo che utilizzavo la mia energia nella maniera errata, focalizzandomi troppo sulla scelta delle gomme che poi cambiavo all'ultimo istante. Lo stesso succedeva per l'assetto. Cercavo sempre il migliore e non accettavo il compromesso".

La fame incontrollata di successo e l'ansia da prestazione hanno dunque giocato un brutto scherzo all'ex driver di Töysä. "Probabilmente avrei dovuto affrontare tutto con più calma, in particolare al rientro in assistenza, dove invece restavo a rimuginare e a guardare i meccanici lavorare", ha riconosciuto il 36enne, rivelando poi un'altra pecca importante.

"I ragazzi oggi sono in perfetta forma. Anch'io non ero male, ma avrei potuto fare di più. Insomma, maggiore esercizio fisico mi avrebbe fatto bene", ha sottolineato il finlandese, ribadendo però che l'errore più grande è stato quello di voler essere perfetto ad ogni costo. "Se avessi fatto queste riflessioni prima, forse la mia storia sarebbe stata diversa". 

Chiara Rainis