È LORO LA PRIMA DEL CIRT

Il veronese apre il Campionato Italiano Rally Terra con il dominio in terra marchigiana. Cinque scratch su nove prove speciali per la settima firma nell'albo d'oro della gara. Ottimo ritorno nel tricolore e secondo posto per Bresolin-Pollet (Skoda Fabia R5) a 17.3''. Completano il podio Campedelli-Rappa (Volkswagen Polo R5) a 22.9''.


Cingoli (MC), sabato 24 aprile 2021 – Un polverone di emozioni continue sugli sterrati del 28° Rally Adriatico, puro spettacolo per l'apertura del Campionato Italiano Rally Terra 2021. A farla da padrone sono stati Umberto Scandola e Guido D'Amore, dominatori da start a stop di questo esordio tricolore, i migliori su 5 delle 9 prove speciali segnate in tabella a bordo della Hyundai i20 R5. È la loro settima bellezza, l'acuto iniziale per la loro nuova stagione tra i "polverosi", la settima vittoria assoluta nella gara organizzata da PRS Group che li vede sempre più al vertice della Hall of Fame nel Balcone delle Marche. Eppure la vittoria non era così scontata, considerato il ritorno nel tricolore dopo un anno di assenza, ma soprattutto visto il parterre di top driver presenti alla prima di campionato. 42'48.3 il tempo complessivo con il quale Scandola ha messo in fila tutti i big del Terra, tutti prima o dopo costretti a fare i conti con le prove veloci e con poco grip dell'Adriatico. Decisivi gli affondi nei primi due giri di prove, poi nell'ultimo ha gestito il vantaggio.

In tanti, alcuni illustri, si sono fatti da parte già dai primi giri di prova. A partire dal pluricampione Paolo Andreucci con Francesco Pinelli (Skoda Fabia R5), capottato dopo pochi chilometri della prima prova "Colognola", passando per Giacomo Costenaro e Justin Bardini (Hyundai i20 R5) per una toccata alla posteriore sinistra sulla ripetizione della stessa prova, la quarta del rally. Quindi sulla successiva PS5 "Panicali" prima il rookie boliviano Bruno Bulacia con Rogelio Penate (Fabia R5), capottati a metà strada, poi il ragazzo della Nazionale ACI Team Italia Alberto Battistolli con Pietro Ometto (Fabia R5) uscito di strada dopo aver piazzato lo scratch sul crono precedente. Tutti quando erano in piena corsa per il vertice.

Così hanno preso quota gli altri manici del CIRT. A partire da Edoardo Bresolin, altro ritorno di fiamma nel tricolore. Il pilota di Marostica ha ripreso subito il ritmo giusto insieme a Rudy Pollet sulla Skoda Fabia R5 piazzando il secondo tempo sia sulla "Panicali" che sulla lunga "Dei Laghi" nel primo dei tre giri. Poi ha provato l'attacco, non riuscito, al leader Scandola fino a mantenere la posizione nell'ultima frazione di gara. Una prestazione più che convincente, anche in prospettiva di Campionato, che gli consegna la vittoria della gara valida come primo round della Coppa Rally ACI Sport di 5^Zona. Luci ed ombre per Simone Campedelli e Gianfranco Rappa, cancellate con un podio finale che li premia. Il cesenate era uno dei più attesi dopo un CIRT 2020 che lo aveva visto in corsa per lo scudetto fino alla fine. È ripartito con un progetto tutto nuovo, gommato MRF, per sviluppare i penumatici e costruire una stagione da vertice. Ha faticato qui all'Adriatico già dal primo giro, con la scelta delle gomme e con il feeling sulla R5 tedesca. Lo ha trovato alla distanza, con una terza piazza assoluta che vale punti d'oro.

Applausi anche per Andrea Dalmazzini e Andrea Albertini, quarti in gara da outsider del CIRT ma sul podio della Coppa Rally di Zona insieme a Bresolin-Pollet e Campedelli-Rappa. Il modenese rientra sulle strade bianche dopo qualche stagione ad intermittenza. Ma non si è visto, anzi Dalmazzini si è scaldato al primo giro prima di piazzare tre scratch, sulla "Panicali" e al secondo e terzo passaggio sulla lunga e conclusiva "Dei Laghi". Due crono che non gli hanno permesso di agganciare Campedelli, ma gli lasciano il sorriso dopo un rally in crescita costante. Fuori dalla classifica del CIRT anche Luigi Ricci con Alessandro Biordi, quinti nella generale al volante della i20 R5 che hanno portato a casa il piazzamento sfruttando al massimo la loro esperienza sulle strade bianche.

La sesta posizione nella generale vale quindi il quarto posto nella classifica del Campionato Italiano Rally Terra per Giuseppe Dettori e Carlo Pisano. Il driver sardo ha prima tolto la ruggine al volante della sua Fabia R5, poi ci ha preso gusto sulla ghiaia marchigiana, in particolare all'ultimo giro, sempre con il sesto tempo su ogni prova. Alle sue spalle Massimiliano Tonso e Corrado Bonato, anche loro concentrati soprattutto a riprendere il passo e il feeling con la R5 boema.

Completano la top ten assoluta altri tre outsider del campionato. Ottavo assoluto, un po' a sorpresa, lo svedese Stig Andervang con Mikael Kjellgron, anche loro su Fabia R5. Troppo caldi e scivolosi gli sterrati dell'Adriatico per lo scandinavo - come ammette a fine corsa - che comunque si è gustato fino in fondo ogni passaggio al suo esordio in Italia. L'esperienza paga anche nel caso di Luciano Cobbe e Fabio Turco, questa volta anche loro fuori classifica per il campionato, che chiudono noni assoluti su altra Fabia R5. Quindi il giovane pilota siciliano di ACI Team Italia Marco Pollara, sempre affiancato da Daniele Mangiarotti, ha preso confidenza sulla terra con la Citroen C3 R5 in vista dei suoi prossimi appuntamenti sterrati nel CIR.

Da incorniciare la gara di Tamara Molinaro che affiancata da Piercarlo Capolongo si prende la vittoria nel Femminile e chiude in sesta posizione per il tricolore, a ridosso della top ten assoluta di gara, sulla Skoda Fabia R5.

Debutto in campionato con vittoria per Zelindo Melegari e Manuel Fenoli su Subaru Impreza, i migliori in assoluto del Gruppo N davanti ai rivali nel tricolore Christiano Gabbarrini e Alessandro Forni su vettura gemella.

Ottimo ingresso nel CIRT per Roberto Daprà che dimostra di avere più confidenza sulla terra che sull'asfalto. Il giovane pilota trentino, quest'anno impegnato sia nel CIR Junior che nel Terra, si è messo in mostra qui al volante di Ford Fiesta R2 e Denis Pozzo si è aggiudicato la vittoria tra le Due Ruote Motrici del tricolore. Scontro di classe con un altro giovane di ottima prospettiva come Mattia Scandola, nipote del vincitore assoluto Umberto, al volante di altra Fiesta Rally4 con alla destra Alessandro Franco, che può guardare il bicchiere mezzo pieno dopo un duello avvincente con Daprà.

CLASSIFICA ASSOLUTA 28°RALLY ADRIATICO: 1. SCANDOLA-D'AMORE (Hyundai i20R5) in 42'48.3; 2. BRESOLIN-POLLET (Skoda Fabia R5 Evo) +17.3; 3. CAMPEDELLI-RAPPA (Volkswagen Polo) +22.9; 4. DALMAZZINI-ALBERTINI (Ford Fiesta R5 MKII) +32.6; 5. RICCI-BIORDI (Hyundai i20 R5) +41.4; 6. DETTORI-PISANO (Skoda Fabia R5) +1'01.2; 7. TONSO-BONATO (Skoda Fabia R5) +1'17.7; 8. ANDERVANG-KJELLGRON (Skoda Fabia R5 Evo) +1'30.9; 9. COBBE-TURCO (Skoda Fabia R5 Evo) +1'40.7; 10. POLLARA-MANGIAROTTI (Citroen C3 R5) +1'42.1

CLASSIFICA CIRT: 1.Scandola 15pt; 2.Bresolin 12pt; 3.Campedelli 10pt; 4. 8pt; 5. Tonso 6pt; 6. Molinaro 5pt; 7. Somaschini 4pt; 8. Bardini 3pt; 9. Squarcialupi 2pt; 10.Sandel 1pt