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Corrado Peloso secondo all'Isola d'Elba

Corrado-Paolo-vettura-

 Il valdostano vince anche l'ultima speciale del rally tre le R2

Se fosse stato uno sceneggiatore a scrivere lo storytelling del Rally Elba di Corrado Peloso non avrebbe potuto fare di meglio. Il ritorno in un campionato italiano dopo un anno e mezzo di sosta ai box in un 2020 nel quale la pandemia ha consigliato di aspettare tempi migliori aveva lasciato tanti punti di domanda che aspettavano delle risposte. Che sono arrivate (tutte) puntuali nell'opening del Ci Wrc, il campionato italiano dedicato alle World Rally Car. Prima fra tutte quella del "se avesse ancora avuto un senso impegnarsi in una programmazione ambiziosa e onerosa che un campionato italiano pretende".
Corrado, due volte Re di Suzuki Cup con la Swift, ha alzato il livello del gioco e, insieme a Giorgio Marazzato, mente progettuale e operativa di Glieese Engineering, e al supporto di New Turbomark Rally Team, ha pensato di andare a vedere che aria tira in R2 del Ci Wrc e di Michelin Cup. All'Elba l'obiettivo era quello di fare chilometri e di iniziare a cucirsi addosso la 208 aspirata sulla base della taglia di Corrado. Capire e sentire come metterla giù bene, con il set up giusto che potesse esaltarne le doti di guida. Ma pensare di fare classifica, no. E, invece, dopo il terzo tempo nella prima (lunga) speciale d'apertura da 27 chilometri, il passo di Peloso e Paolo Carruccio, piemontese di Bagnolo, è sempre stato quello da secondo tempo dietro l'empolese vincitore all'Elba nel 2020 Lorenzo Ancillotti. Che, partito con il coltello tra i denti, ha cercato di mettere tra se e Corrado secondi pesanti per la classifica e importanti per il morale. "Ho abbassato il mio tempo di quasi 30" rispetto al 2020. Siamo contentissimi" – ha detto dopo la "Due Mari (22 chilometri) di questa mattina. Solo che poi, su quella successiva, la quinta diventata anche l'ultima dopo l'annullamento della sesta (Monte Perona) per troppo pubblico, Ancillotti finiva lungo in una staccata rischiando di lasciare lì il suo back to back sull'isola. Corrado vinceva la prova con 10" su Giovanni De Menego e con Ancillotti a 38". La gara finiva lì, con il pubblico a dire basta ad una sfida tra Peloso e Ancillotti che stava diventando intrigante. Se ne riparlerà, se il toscano continuerà il Ci Wrc, al Rally del Salento di maggio.


"Mi sono sentito nel mio mondo – analizza Corrado -. Un ambiente che mi era mancato, nel quale mi diverto ancora tantissimo, dove mi sento a casa. Ieri, dopo la prima lunga speciale, al di là del tempo, ero felice per le sensazioni che avevo vissuto e per la goduria dell'essere tornato a pilotare la 208 con la quale avevo corso nel 2013 (2° nel Ci Wrc) e che ho ritrovato in versione evoluta. Dopo sette anni in R1 mi sono subito sentito a  meraviglia e questa base di partenza mi ha permesso in fretta di trovare un buon feeling e di iniziare a lavorare sul set up per farla crescere insieme a me. Mi è mancato il ritmo gara, soprattutto nelle due prove lunghe di Volterraio (27 km) e Due Mari (22) ma la concentrazione e la velocità ci sono sempre. Ho bisogno ancora di chilometri di gare per, con naturalezza, "tagliare" dove con l'R1 non era possibile fare e per utilizzare al meglio l'impianto frenante della 208. Verranno da se tra un po' di tempo. Ora mi godo il ritorno nel tricolore