Miki Biasion non passa mai inosservato ed è inevitabile scambiare con lui qualche battuta sui rally mentre firma autografi sulle pagine del suo nuovo libro "Avventure senza tempo". Miki è iniziata una nuova stagione del WRC; hai seguito il Montecarlo ?
Certo, è stata una gara molto difficile contornata da moltissime uscite. Oggi il livello di performance delle WRC è altissimo e solamente piloti professionisti riescono a guidarle. Le condizioni del fondo erano variabili e molto impegnative, non ha vinto il pilota più veloce, ma quello con più esperienza su quelle strade, Sebastien Ogier.
Finalmente diversi equipaggi italiani stanno riaffacciandosi nel mondiale. Che ne pensi ?
Credo ci siano ancora tanti ragazzi italiani in gradi di guidare bene; purtroppo in Italia hanno difficoltà a mettere in mostra le proprie qualità per poi essere coinvolti nel WRC. Ben vengano i ragazzi che dimostrino che ci siamo ancora ad alti livelli e sarei certamente felice di seguire il mio erede in qualche campionato.
Due ragazzi, Bottarelli e Oldrati, si cimenteranno nello Junior con le Ford, la marca che ti ha dato l'ultima vittoria..
Credo che i trofei monomarca in genere siano molto interessanti; i primi ad averli inventati sono stati in Abarth, con la 112, sarebbe ora che qualcuno in FCA ci pensasse …
Per chiudere il discorso giovani, Nucita a Monte Carlo con l'Abarth ha staccato un quarto tempo assoluto …
Andrea Nucita è un ragazzo che ha dimostrato di sapere andare molto forte, il primo forse che ha dimostrato il potenziale di quella vettura, non molto capita soprattutto in Italia, dove la maggior parte dei piloti, mi spiace dirlo, corre per esibizionismo. La 124 rally va forte ed è propedeutica perché se impari bene la guida con la trazione posteriore, ti trovi poi bene subito con la trazione integrale. Probabilmente quel quarto tempo è stato fortuito, frutto di condizioni particolari, però nell'arco di tutta la gara Nucita è stato più volte davanti alle quattro ruote motrici.
Proprio di questi periodi, trent'anni orsono, iniziavi la stagione che ti portava al primo mondiale …
L'inizio del 1988 era stato abbastanza difficile. Venivamo da una stagione persa per sfortuna e per un solo punto anche se ritengo che lo meritavo molto più del diretto avversario. Nel 1988 avevamo rotto il motore alla terza prova, poi in Portogallo ho avuto un incidente durante le ricognizioni e un incidente anche in Kenya, ma poi ho inanellato una vittoria dopo l'altra e ho conquistato il titolo con grande soddisfazione che mi ha ripagato di quello perso l'anno precedente.