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Andrea Mabellini, una piacevole sorpresa

Al 10. Franciacorta Rally Show Andrea Mabellini aveva una grossa responsabilità: portava in pista per la prima volta una vettura di classe R5, la Hyundai i20 del Team Bernini, attesa al debutto completa di tutte le evoluzioni di assetto già provate da Sarrazin al Monte-Carlo. Non solo Andrea è riuscito a ben figurare ma vincendo l'ultima prova speciale, contro le WRC, ha chiuso addirittura sul podio assoluto. Di lui sappiamo solo che è nato a Vobarno (Brescia) nell'agosto di 18 anni orsono: Andrea, parlaci della tua breve carriera fino ad oggi.

La passione sicuramente me l'ha trasmessa mio papà, cha ha corso sempre come navigatore nei rally storici, salvo poi un giorno comprarsi una Twingo R2 per correre nei rally moderni. Io invece ho sempre giocato al simulatore, ancora prima di nascere. Mia papà, non avendo grosse possibilità, si era costruito un simulatore con il quale giocavano sia lui che mia mamma, anche se con il pancione quando aspettava la mia nascita, faceva un po' di fatica a starci. Praticamente io ho cominciato a giocarci dall'età di tre anni e siamo cresciuti insieme, io e il simulatore, che si adattava alle novità tecnologiche. 

Un giorno, quando ho compiuto 17 anni, mia padre mi ha portato a Castelletto e a sorpresa mi ha fatto provare la sua Twingo, insieme ad Andrea Dallavilla. Io non sapevo nemmeno come si accendeva una macchina, non avevo mai provato: dopo tre giri Dallavilla è sceso e ha detto a mio padre: "o questo qui di notte ti ruba la macchina e va a provare, oppure ci sa proprio fare!"
Il mio debutto agonistico è stato allo Special Rally Circuit Vedovati a Monza nel 2016, dove, anche in questo caso, mi avevano iscritto senza dirmi nulla. Ho fatto un quinto di classe, che non era male; avendo a fianco Danilo Fappani ho imparato moltissimo; quindi ho corso a Franciacorta, sempre con la 208 r2, vincendo la classe e correndo con Luca Beltrame, un navigatore ormai affermato e che mi ha trasmesso la sua esperienza.
Ho quindi avuto qualche esperienza in pista, grazie a Daniele Vernuccio del team V-Action, dove ho disputato il Trofeo Abarth, terminando la stagione in crescendo conquistando tre podi.
Sono arrivato in finale al Rally Italia Talent, dove abbiamo fatto il miglior tempo assoluto, ma essendo minorenne, ho potuto ritirare solo il premio Under 18. 

C'è poi stato il Milano Rally Show, corso con Virginia al mio fianco, dove con grande emozione siamo arrivati tredicesimi assoluti con la 207 Super 2000, mettendo dietro tanto auto più potenti. Forse solo oggi mi rendo conto della valenza del risultato, perché ho provato una R5 che non credevo che andassero così forte. Mi sono subito trovato bene, perché l'esperienza con la 500 ti aiuta, è una macchina molto difficile da guidare ma proprio per quello propedeutica per passare a categorie superiori.
A Monza, grazie al team Bernini, abbiamo provato la 124 Rally e siamo arrivati secondi dietro a Nucita, che non ha bisogno di presentazioni ed è stato quindi un ottimo risultato.
Io corro con l'obiettivo di divertirmi e questo mi contraddistingue sempre, speriamo sia un bene!

Qualcuno ci diceva che eri stato vicino anche alla Ferrari Accademy, cosa c'è di vero ?

Quando avevo 12 anni, con mio padre ad una Fiera a Pavia, avevo provato un simulatore professionale della Ferrari: il problema era che ci volevano 120 bar di pressione da applicare al pedale del freno per fermare la vettura ed io essendo un bambino avevo grosse difficoltà. Nonostante questo avevo fatto il miglior tempo assoluto: gli ingegneri presenti, stupiti, mi hanno chiamato per una tre giorni di full immersion al Ferrari Village dove insieme ad altri ragazzi ho fatto dei test sul simulatore. Il ragazzo più giovane aveva vent'anni, io solo dodici. Ho degli splendidi ricordi delle sfide con Davide Rigon e Estaban Gutierrez. Con lui abbiamo fatto due sfide e io sono riuscito a vincerne una: è stato emozionante perché quando io mi sono fatto autografare il pass da lui, anche lui mi ha chiesto di fare altrettanto, dicendomi: "non si sa mai ….". Mi ricordo che avevo cercato di risolvere il problema della frenata, mettendo il piede sinistro sopra il destro e frenando quindi con entrambi i piedi. Ci avevano proposto di entrare nella Ferrari Accademy, ma le nostre finanze non ce lo hanno permesso.

Il cuore di Andrea Mabellini batte più per la pista o per i rally ?

Diciamo 50 e 50; a me piace correre e ogni volta è una forte emozione, che sia rally, pista o rally in pista. È sempre bello, emozionante e c'è sempre da imparare, mi va bene tutto. Essendo Virginia, la mia fidanzata, una navigatrice, se in pista non ci potrà essere, nei rally correrà sempre con me.
Quest'anno correrò ancora il Trofeo Abarth in pista, che diventa europeo e nei rally mi piacerebbe correre sempre con il team Bernini, che mi ha aiutato tantissimo ed è anche merito loro se siamo qua, hanno tanta fiducia in me e a me piacerebbe continuare con loro.

Sullo sfondo intanto, il boss della Scuderia Mirabella Mille Miglia, sorride e sussurra: "quest'anno oltre che a Stefano Albertini, dovremo pensare anche ad Andrea …."

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