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Intervista ai campioni 2025: Gianandrea Pisani

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  • Gianandrea, questa intervista fa seguito a quella di 2-3 anni fa sulla tua carriera e sui risultati ottenuti fino a quel momento. Fortunatamente da allora è andata ancora meglio. Io intitolerei: "Gianandrea Pisani, 33 anni, nato a Pietrasanta in provincia di Lucca, non smette di vincere". Ti riconosci in questo titolo?

Ti dico che a 33 anni sentirmi dire queste cose mi rende orgoglioso e anche un po' incredulo perché comunque non credevo di poter riuscire ad arrivare a questa età ed essere ancora competitivo, soprattutto quando il livello si alza così tanto come è stato quest'anno nel due ruote motrici italiano. 

  • Parliamo di diversi aspetti della tua stagione, partendo dalla vittoria. Hai appena firmato la tua terza vittoria consecutiva nel campionato italiano due ruote motrici: vincitore nel '23, nel '24 e quest'anno, oltre al Trofeo Lancia Rally. C'è un nesso comune in tutti e tre i titoli oppure ognuno ha le sue caratteristiche?
Ognuno di questi titoli ha avuto le sue caratteristiche particolari e il suo fascino. Il primo anno ero alla rincorsa di un titolo che inseguivo da tantissimo tempo e con un team piccolo che comunque mi ha fatto crescere negli anni, con cui sono passato dal campionato regionale fino a poter correre il campionato italiano. Quindi un sogno che si avvera alla fine dei conti.
Il secondo titolo, il primo con il Team Lion, è stato più difficile perché riconfermarsi è sempre complicato. Però grazie alla squadra e al lavoro che abbiamo fatto durante l'anno, siamo riusciti ad ottenere anche lì il massimo risultato.
Quest'anno è stato un campionato ancora diverso perché è stato un campionato di testa in cui abbiamo dovuto fare i conti con avversari forti, quindi non ci siamo potuti accontentare in alcune circostanze, cosa a cui non eravamo abituati negli anni precedenti. Perciò quest'anno a maggior ragione è stata una vittoria di squadra perché il mio team ha fatto veramente salti mortali per cercare sempre di mettermi nelle condizioni di essere veloce e allo stesso tempo anche a livello mentale mi sono stati molto d'aiuto perché non si vince mai da soli.
  • Quest'anno è stata una scelta quasi naturale puntare al Trofeo Lancia, passando dalla Peugeot alla Lancia. Quanto ha pesato questa opportunità nella tua decisione?

Il Trofeo Lancia è stato fin dall'inizio un programma molto appetibile perché ha dato l'opportunità a tutti di confrontarsi ad armi pari e soprattutto con dei premi molto importanti che aiutano un pilota e una squadra a poter continuare un campionato a questi livelli. Ovviamente noi come squadra - io, Nicola, il team - abbiamo deciso in primis di iscriverci al due ruote motrici e poi quando si è concretizzato il Trofeo Lancia a quel punto di puntare a quello e abbiamo avuto tra l'altro l'opportunità e il privilegio di poter portare la macchina al debutto al Rally di Alba che non era ancora trofeo, ma faceva parte del due ruote motrici. 

  •  Una domanda che all'inizio mi sembrava banale ma parlando con altri piloti ho capito che non è così: vincere la prima edizione del Trofeo Lancia Rallye, legarsi a un nome storico come Lancia, è un'emozione particolare?
È qualcosa di indescrivibile. Alla fine si sta parlando di un marchio che per noi italiani è iconico, ma lo è per tutto il mondo rallistico. Perciò poter far parte di un momento storico come questo è motivo di grande orgoglio e aver portato al debutto la macchina lo è stato ancora di più. Poi come hai detto la stagione è andata bene, siamo riusciti a portare a casa sia la classifica assoluta che la classifica master, perciò direi che sotto questo aspetto è stata una stagione da incorniciare.
  • Essendo stato tu protagonista della prima edizione del Trofeo Lancia Rally, che bilancio fai di questa esperienza? È una formula riuscita sin dal primo anno e che consiglieresti ad altri piloti e ai giovani? 

Il Trofeo Lancia mi è piaciuto molto perché è un trofeo chiaro, limpido, dove tutti sono ad armi pari e dove non ci sono sotterfugi. Mi è piaciuta molto la gestione da parte dei ragazzi di Lancia Corse e tutti quelli che sono stati il cuore di questo trofeo. Secondo me è un ottimo trampolino di lancio e un'opportunità di crescita sia per i piloti giovani che per i meno giovani, perché penso di esserne una dimostrazione: nonostante io abbia 33 anni, ho avuto l'opportunità di confrontarmi ed essere nella condizione di poter vincere il trofeo. Perciò a me è piaciuto tantissimo.

  • Facciamo una parentesi tecnica. Vieni da 2 anni vincitore con Peugeot, quest'anno hai cambiato. La Ypsilon è molto simile alla Peugeot: è stato facile adattarti o hai dovuto lavorare tecnicamente?

Abbiamo dovuto lavorare più che altro sulle reazioni della macchina lato assetto, quindi stiamo parlando di una macchina un po' diversa rispetto alla 208, dove le regolazioni che avevamo in precedenza andavano rifinite. Perciò abbiamo utilizzato il Rally di Alba e anche la Targa Florio come banco di prova, lavorando molto per mettere a posto la macchina e cucirmela addosso. Qui devo veramente fare i complimenti alla squadra perché sono stati bravi a capire come lavorare in base alle indicazioni che davo loro parco dopo parco. Ovviamente l'esperienza di questi anni con la Peugeot e nel campionato italiano due ruote motrici ci dava già dei dati abbastanza consolidati, però devo essere onesto, c'è stato tanto da lavorare 

  •  Quest'anno ho visto un Gianandrea Pisani diverso rispetto agli anni scorsi, più di testa come hai detto tu stesso, con una concorrenza più agguerrita. Hai vinto la Targa Florio che valeva doppio, è stata l'unica gara che hai vinto ma sei sempre arrivato, hai vinto 17 prove speciali, in 12 sei stato leader e hai conquistato più punti degli altri nelle power stage. Si può dire che hai gestito questo campionato?
Gestire diventa difficile contro avversari del calibro di Pesavento, piuttosto che di Cogni, Mazzocchi e Di Giovanni sul finire della stagione. Parlando del due ruote motrici ovviamente è stato un mix perché non dovevamo guardare solo quello, ma dovevamo guardare anche il Trofeo Lancia, perciò abbiamo dovuto lavorare tanto per cercare di capire dove effettivamente potevamo spingere e dove no. Sicuramente le Power Stage sono state una grossa mano rispetto agli anni scorsi in cui non c'era la possibilità di prendere punti. Perciò abbiamo cercato di assestare dei colpi nel momento giusto e credo che la costanza abbia pagato alla fine perché siamo riusciti a fare sempre podio, siamo sempre stati lì vicini, attaccati e sono contento di come è andata nel complesso la stagione.

Ti dico sinceramente, io voglio sempre di più da me stesso. Sulle mie prestazioni posso essere contento a metà perché in alcune circostanze forse dovevo spingere un po' di più, però alla fine il risultato finale è quello che conta ed è andata bene.

  •  Come si vincono le Power Stage? Tu e Crugnola siete esperti di questo aspetto per vincere i campionati. Come si prepara, come si rischia in queste power stage che spesso sono molto insidiose?
Ti potrei portare l'esempio della Targa Florio dove c'era una condizione mista, dove aveva fatto quell'acquazzone nella prova precedente, di conseguenza anche poi sulla Power Stage e lì avevamo a disposizione solo due gomme da bagnato e due mescole medie. Perciò lì è stato veramente il momento in cui abbiamo messo sul piatto il tutto per tutto e infatti ti dirò, ci saranno state dieci curve nella Power Stage e abbiamo comunque rasentato muretti e parapetti per tutte e dieci le curve. A parte gli scherzi, la Power Stage è una cosa molto istintiva, nel senso bisogna andare forte e cercare di limare veramente il dettaglio.
  •  Vedendovi dall'esterno, anche con ACI Sport TV, lo spettacolo che offrite è superiore a quello delle Rally2 che sono piantate per terra. Fate dei numeri incredibili.
Guarda, a dire la verità da dentro lo è ancora di più. Certe volte guardo delle dirette o anche dei passaggi esterni e quello che si percepisce dal di fuori è molto meno rispetto a quello che queste macchine danno veramente a chi le guida e a chi è seduto dentro in prova speciale, dal lato pilota ma anche dal lato navigatore, perché parlandone con Nicola effettivamente vanno veramente forte.
  •  Possiamo confermare quello che mi hai detto in precedenza? Non è stato un errore rinunciare a qualche apparizione con le Rally2 fino ad ora?
Io sono contento del percorso che ho fatto e che mi hanno fatto fare, perché comunque se non fosse stato per i team e le persone che hanno creduto in me negli ultimi anni non sarei qui a parlarne. Perciò sì, è vero, magari correre con la Rally2 sarebbe stata una bella cosa, però magari non sarei riuscito a ottenere qualcosa di buono come ho fatto con la Rally4, quindi va dato merito ad esempio al team Laserprom che nel 2023 mi ha buttato nella mischia con la Rally4 per poi essere seguiti subito dopo dal team Lion che fino ad oggi mi ha veramente messo in condizioni di poter andare veramente forte.

 Concludiamo la stagione 2025. A fine gara si ringrazia tutti quasi di routine. A freddo, chi ringrazi veramente? A chi dedichi questa vittoria?

A tutte le persone che ci hanno creduto quanto me, non sono tantissime, sono un buon numero, ma poi sai le persone che mi sono state vicine lo sanno, però in primis secondo me ci ha creduto Gianni Lazzeri nel 2023 quando, come ti dicevo prima, mi ha buttato nella mischia, eravamo un team piccolo, comunque contro piloti e team più grandi e più esperti, e poi il Team Lion che dal 2024 ci ha creduto fortemente e non era scontato che anche per quest'anno ci si potesse riconfermare perché comunque il livello era veramente alto, però loro hanno veramente fatto i salti mortali per essere sempre nella condizione di potermi dare una macchina estremamente competitiva. Poi ovviamente lo dedico a tutti, lo dedico alla mia famiglia, lo dedico alla mia fidanzata, lo dedico a Nicola (Biagi) perché Nicola è stato una parte fondamentale direi nei momenti chiave. Ad esempio la Targa Florio quando eravamo lì che si giocava a decimi e c'era veramente da tirar fuori l'asso dalla manica, lui è stato fondamentale; perciò ti dico tutte queste persone, ma in particolare quest'anno abbiamo fatto squadra ed è merito del team.
  • Parliamo del futuro. La vittoria della classifica assoluta Lancia ti apre le porte a un programma molto interessante nel 2026. Puoi confermarlo?

Sì, Il fatto di rappresentare Lancia nel Campionato Europeo Rally 2026 per me è un sogno che si realizza ed è un onore e un privilegio. Non vedo l'ora di iniziare. 

  • Formalmente devi comunque fare il Sanremo, altrimenti non potresti vincere questi premi.
Certo. Esatto. Quindi ci presenteremo a Sanremo. Cercheremo di far bene anche nel Trofeo Michelin che è l'ultimo tassello che manca per fare una stagione, non ti dico perfetta perché la perfezione non esiste, però comunque per raggiungere gli obiettivi che c'eravamo prefissati, perciò incrociamo le dita per Sanremo.

  • Sei pronto ad affrontare una concorrenza anche internazionale?

Non vedo l'ora. È tutta la vita che sogno di potermi confrontare in ambito internazionale perché sono sempre stato nel cortile di casa. Comunque il campionato italiano ormai è qualche anno che lo faccio e mi piacerebbe confrontarmi con i piloti all'estero e soprattutto in gare nuove e difficili come quelle del contesto europeo. 

  • Com'è Gianandrea Pisani sulla terra?

Gianandrea Pisani: a livello personale mi sento ad un buon livello. Comunque nel 2023, il primo anno che abbiamo vinto l'italiano, ci siamo presentati a San Marino senza chilometri di test, direttamente allo shakedown dopo sei anni che non correvo su terra e andò bene. Però è un'altra cosa, parliamoci chiaro, ma sono fiducioso, a me hanno sempre detto che abbiamo tutti due braccia e due gambe, perciò bisogna metterci il proprio. 

  • Per quanto riguarda la velocità, al Cassino che ha avuto le stesse velocità di Roma sei andato benissimo. Si può dire che ti piacciono le speciali veloci?
Sì. Il veloce mi è sempre piaciuto. Logico che bisogna essere coraggiosi perché con queste macchine che vanno veramente forte bisogna esserlo, però me la sono sempre cavata e a maggior ragione con il livello che si è alzato così tanto nell'italiano, è stato un ottimo allenamento.


  • Due domande finali, una battuta per ciascuna. Dove ti vedi fra 3 anni? Dove ti piacerebbe essere sportivamente?

Non lo so. Ti dico solo che tre anni fa, anzi torno indietro, quattro anni fa pensavo che fosse finito tutto e oggi invece mi ritrovo comunque in una situazione che nemmeno nei miei sogni più belli avrei immaginato. Perciò ti dirò, spero di essere ancora su una macchina da corsa, di divertirmi e poi il resto si vedrà. 

  1. L'ultima domanda: domani, grazie a una magia, ritrovi quel ragazzo che 12 anni fa debuttava con la Peugeot 106. Cosa gli diresti? Che consiglio gli daresti?
Di non mollare, di pensare che comunque ci saranno delle difficoltà, ma che tutto andrà bene. Proprio l'altro giorno guardavo una fotografia della mia prima gara, della mia prima prova speciale vinta in categoria e ho pensato proprio questa cosa qui. Questa domanda che mi hai fatto è cascata a pennello.

  • Grazie Gianandrea, è sempre un piacere ascoltarti.
Anche per me un piacere immenso. Grazie a tutti

Intervista a cura di Claudio Carusi – Rallylink.it 

Crediti fotografici: Quella qui sopra a è di Massimiliano Palumbo. Quella di copertina e quella del dr.Franzetti sono archivio Rallylink. Tutte le altre immagini sono archivio AciSport 2025